Consolidamento Rinforzo Strutturale

Consolidamento Rinforzo Strutturale
11 Dicembre 2016 edilcasa

EDILCASA CACCAMO

mette a disposizione soluzioni e uno staff tecnico preparato per fornire tutte le migliori proposte e risposte per il consolidamento e il rinforzo strutturale di edifici in calcestruzzo, in muratura e legno e prefabbricati.
Con la collaborazione dei marchi MAPEI e KERAKOLL aiutamo i progettisti a trovare soluzioni per il miglioramento e l’adeguamento sismico, nonché l’adeguamento statico delle strutture.

La scelta della strategia e delle tecniche di intervento è relativa alla scelte ed alle valutazioni eseguite nella fase conoscitiva e di monitoraggio dell’edificio. L’obiettivo non è solo la conservazione del manufatto, ma anche la conservazione del funzionamento strutturale, dove questo sia recuperabile senza dover perdere il bene stesso, si dovrà valutare anche la possibilità di inserimento di opere impiantistiche. Per conservare meglio l’originalità del manufatto è necessario che gli interventi sia in numero minore e di impatto minimo, ma sufficientemente efficienti, senza tuttavia aumentare eccessivamente la rigidezza, poiché la rigidezza aumentata in un solo punto potrebbe influire su tutto l’edificio, creando elementi troppo rigidi che potrebbero causare danni gravi in caso di sisma: esempio è la realizzazione di un tetto in cemento armato sostituito ad uno in legno, oppure realizzare un solaio in laterocemento rigido invece che uno in legno, queste due soluzione inseriscono degli elementi rigidi che non permettono alla struttura di muoversi per dissipare l’energia proveniente da un’azione sismica.

Gli interventi dovranno conservare il può possibile la presenza di beni artistici e decorativi. Si devono evitare interventi di demolizione-ricostruzione o demolizione-sostituzione, intervenendo per conservare la struttura esistente senza apportare trasformazioni radicali. Si deve verificare l’intera struttura prima e dopo l’intervento proposto, il tutto in fase progettuale, per verificare che la soluzione di intervento proposta sia sufficiente. È inutile pensare ad interventi che non producano effetti di sicurezza efficienti sulla struttura. Spesso la semplice manutenzione su queste strutture può prevenire alcuni danni che si vanno a creare col tempo. Sono privilegiati gli interventi che non troppo invasivi e che possono essere eliminati in futuro. Se ci sono elementi danneggiati si dovranno riparare e mantenere, facendo recuperare, se possibile la loro capacità strutturale. È molto importante che gli interventi proposti siano anche poco impattanti in corso d’opera, il cantiere non deve essere troppo invasivo, se necessario si dovrà fare un progetto di cantiere, sempre che non sia eccessivamente invasivo.

Si possono riassumere le diverse strategie di intervento:

– Rinforzo degli elementi resistenti, aumentandone resistenza, duttilità o entrambe;
– Inserire elementi nuovi, per aumentare la sicurezza di una parte o di tutto l’edificio, questi non dovranno tuttavia sconvolgere il funzionamento della struttura;
– Cambio di destinazione d’uso diminuendo i carichi in gioco;
– Inserire protezioni passive di base o controventi;
– Se possibile ridurre le masse, valutando tuttavia se porta maggiori benefici o meno;

Questi interventi possono differire per alcune caratteristiche:

– Invasività e reversibilità;
– Comportamento statico e dinamico accertato e conseguito;
– Estensione;
– Stato di coazione fornito;
– Integrità architettonica;
– Durabilità e compatibilità materiale;

Esistono casi in cui si deve intervenire non a livello strutturale ma impiantistico, come la messa a norma, che tuttavia spesso intervengono a livello strutturale.

Si dovrà quindi valutare come l’impianto incide sul strutturale, anche come carichi, quindi si dovranno realizzare impianti che non siano troppo invasivi nella struttura. Esempi sono i tagli e le bucature eseguite negli orizzontamenti, nei solai, nelle murature.

A differenza della mancanza strutturale che viene valutata possiamo avere differenti tipi di intervento volti ognuno a ripristinare un determinato fattore:

– Ridurre la carenza di collegamenti tra gli elementi;
– Ridurre la spinta degli archi e delle volte;
– Ridurre l’eccessiva deformabilità dei solai e consolidarli;
– Coperture;
– Incremento della resistenza delle murature;
– Interventi su pilastri e colonne;
– Interventi di fondazione;
– Interventi su elementi non strutturali.